
Glossario
In questa pagina puoi trovare un elenco dei principali termini utilizzati nel mondo del private capital.

Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt, che dal 1986 riunisce gli investitori istituzionali nel capitale di rischio presenti in Italia. Oltre a rappresentare i propri associati, AIFI svolge un importante ruolo di diffusione, verso le imprese, della cultura del capitale di rischio e delle opportunità ad esso collegate. Per potere avere informazioni più precise sugli operatori associati ad AIFI si può consultare il sito web dell’Associazione all’indirizzo www.aifi.it.
Tecnica finanziaria diretta all’acquisizione di un’impresa mediante il ricorso prevalente al capitale di debito che verrà per lo più rimborsato con l’utilizzo dei flussi di cassa positivi generati dall’impresa stessa.
Titolo di credito, introdotto nella normativa italiana dalla Legge 13 gennaio 1994, n. 43 e modificato dal Decreto Sviluppo. E’ equiparata alle cambiali ordinarie e può essere girata esclusivamente con la clausola “senza garanzia”.
Differenza tra il prezzo di acquisto di una partecipazione e il ricavo derivante dalla sua vendita.
Rappresenta la fonte di ricavo principale per un investitore nel capitale di rischio.
Investimento effettuato da un investitore nel capitale di rischio.
Cessione, totale o parziale, della partecipazione detenuta dall’investitore al temine di un’operazione di investimento e una volta raggiunti gli obiettivi di creazione di valore all’interno dell’azienda partecipata.
Investimento in capitale di rischio effettuato nelle prime fasi di vita di un’impresa (comprendente sia le operazioni diseed, che quelle di start up).
Capitale proprio dell’azienda, versato, generalmente, attraverso la sottoscrizione di titoli azionari o quote. La sua remunerazione dipende dalla redditività e dal successo dell’iniziativa, sia in termini di utile prodotto e distribuito ai soci tramite dividendi, sia in termini di aumento di valore delle azioni.
Termine generico con il quale si identifica il disinvestimento.
Investimento in capitale di rischio effettuato nelle fasi di sviluppo dell’impresa, realizzato attraverso un aumento di capitale e finalizzato ad espandere (geograficamente, merceologicamente, …) un’attività già esistente.
Strumento di finanziamento a medio/lungo termine diverso dalle obbligazioni.
Successivo investimento nel capitale di rischio di un’impresa già partecipata dallo stesso investitore nel capitale di rischio.
Fondo comune di investimento, la cui politica di investimento si focalizza su strumenti finanziari di debito emessi dalle imprese, tra cui obbligazioni, cambiali finanziarie, altre tipologie di strumenti finanziari di debito, nonché finanziamenti, sotto forma di trattativa privata.
Strumento finanziario che raccoglie capitali presso investitori istituzionali (quali banche, fondazioni, compagnie assicurative, fondi pensione, …) e presso privati, per investirli nel capitale di rischio di imprese non quotate.
Offerta pubblica di vendita o di sottoscrizione di azioni di un’impresa, finalizzata ad avviare il processo di quotazione in Borsa.
Operatore nel capitale di rischio posseduto per una quota di maggioranza da un’istituzione finanziaria o industriale, che ne definisce le linee strategiche e operative, e gli fornisce i capitali necessari per l’attività di investimento. Si contrappone all’investitore “indipendente”.
Operatore nel capitale di rischio non riconducibile, in termini sia di emanazione che di provenienza dei capitali utilizzati, ad un’altra istituzione finanziaria o industriale, mantenendo, pertanto, totale autonomia strategica e gestionale.
Operatore nel capitale di rischio, differente dalla SGR generalista, specificamente dedicato all’Italia. A partire dal 2011, tale dicitura sostituisce la precedente “country fund”.
Rendimento annuo composto di un’attività d’investimento, calcolato sulla base dei relativi flussi in entrata e in uscita.
Investimento di importo (equity) compreso tra i 150 milioni di euro e i 300 milioni di euro.
Investimento di importo (equity) superiore ai 300 milioni di euro.
Titolo che rappresenta un debito da soddisfare alla scadenza e alle condizioni predeterminate.
Termine utilizzato per indicare, in modo generale, l’attività dell’investitorie in capitale di debito.
Termine utilizzato per indicare, in modo generale, l’attività dell’investitore nel capitale di rischio.
Investimento finalizzato alla riorganizzazione della compagine societaria di un’impresa, in cui l’investitore nel capitale di rischio si sostituisce, temporaneamente, a uno o più soci non più interessati a proseguire l’attività.
Investimento nella primissima fase di sperimentazione dell’idea di impresa, quando è ancora da dimostrare la validità tecnica del prodotto/servizio.
Investimento finalizzato all’avvio di un’attività imprenditoriale, quando non si conosce ancora la validità commerciale del prodotto/servizio, ma esiste già almeno un prototipo.
Strumento al quale sono collegate opzioni di conversione del capitale delle target (ad es.: prestito obbligazionario convertibile).
Modalità di disinvestimento, attraverso la quale la partecipazione detenuta dall’investitore nel capitale di rischio viene ceduta ad un acquirente industriale, determinato all’acquisto in virtù di una motivazione strategica.
Operazione con la quale un investitore nel capitale di rischio acquisisce un’impresa in dissesto finanziario, al fine di ristrutturarla e renderla nuovamente profittevole.
Attività di investimento in capitale di rischio realizzata da operatori professionali e finalizzata alla realizzazione di operazioni di early stage ed expansion.
Abbattimento totale o parziale del valore della partecipazione detenuta da un investitore nel capitale di rischio, a seguito della perdita di valore permanente della società partecipata ovvero della sua liquidazione o fallimento, con conseguente riduzione della quota detenuta o uscita definitiva dalla compagine azionaria.